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Elenchiamo, rimandando con link alle relative pagine, i principali capi di nullità matrimoniale:

 

• esclusione dell’unità-fedeltà
• esclusione del valore sacramentale
• esclusione del bene dei coniugi
• esclusione della indissolubilità
• esclusione della prole

 

• errore sull’identità della persona
• errore su una qualità della persona

 

• dolo
• violenza o timore

 

• mancanza di sufficiente uso di ragione
• difetto di discrezione di giudizio
• incapacità di assumere ed adempiere gli obblighi del matrimonio

 

• condizione de futuro
• matrimonio rato e non consumato

 

Questo è un primo aiuto a chi si interroga sulla validità o meno delle sue nozze. Rimane comunque imprescindibile un approfondimento relativo al caso concreto per evitare conclusioni affrettate capaci di generare dannose illusioni o di scoraggiare con risposte superficiali chi necessita di una consulenza per l’accertamento della libertà di stato e per la pace della sua coscienza.

 

Le proprietà essenziali del matrimonio, che sono tra loro strettamente connesse, sono l’indissolubilità che qualifica il matrimonio in senso temporale, rendendolo perpetuo e sottraendolo nella sua esistenza alla volontà degli stessi coniugi (si contrappone al divorzio) e l’unità che qualifica il rapporto coniugale come monogamico, diventando sinonimo di fedeltà coniugale (si contrappone all’adulterio).
Per celebrare un valido matrimonio occorre:
1) una capacità personale, individuata attraverso una serie di circostanze che la escludono (cc.dd. impedimenti dirimenti);
2) il consenso delle parti, cioè la concorde volontà dei nubendi di dar vita al matrimonio; se manca il consenso o presenta carenze o vizi il matrimonio pur se formalmente celebrato, risulta invalido;
3) l’osservanza di alcune precise formalità prescritte dalla legge.